Storie

“Nutrire il pianeta”: partiamo dal Perù

Nell’ultimo periodo, il cibo è al centro dell’attenzione mondiale. Il tema dell’Expo “Nutrire il pianeta” e una serie di campagne di sensibilizzazione sulla corretta alimentazione mettono la questione “cibo” in primo piano nell’opinione pubblica. Lo stesso mondo scientifico è fortemente preoccupato sulla capacità del pianeta di nutrire i suoi abitanti ed esprime la necessità di impegni concreti.

Senzaconfini, con i suoi progetti in Perù, risponde a questa richiesta, e noi ve lo raccontiamo attraverso gli occhi di Teodora: una donna arrivata nel nostro Centro. Le rughe sono ingiuste con Teodora e sembrano attribuirle più dei suoi quarant’anni. Arriva al Centro Ambulatoriale Ospedaliero di Huanuco lamentando dei fortissimi dolori allo stomaco. Dal primo colloquio, l’infermiera coglie le sue condizioni precarie: ha un reddito molto basso e vive con il marito e dieci figli, di cui sette disoccupati. Tutto ciò che coltiva nel piccolo orto è destinato anzitutto a loro e, a volte, capita che Teodora arrivi a dormire sera senza aver mangiato affatto…


L’infermiera Evita non ha dubbi sulla causa dei dolori: è la malnutrizione. Per questa ragione i volontari invitano Teodora a frequentare il corso di educazione all’igiene e all’alimentazione che Senzaconfini organizza periodicamente. Nelle lezioni si offrono laboratori pratici di preparazione e scelta degli alimenti ad alto valore nutrizionale e che sono facilmente reperibili oltre ad avere un costo accessibile. Così anche Teodora imparerà come nutrirsi bene con quello di cui può disporre e come nutrire adeguatamente la sua famiglia.

Nelle comunità rurali del Perù la nutrizione è una emergenza quotidiana: solo un bambino su 102 raggiunge un livello di nutrizione sufficiente. Per questo, l’Associazione cerca di contrastare il fenomeno della cosiddetta “fame nascosta”, condizione che colpisce 2 miliardi di persone nel mondo, scarsamente nutriti a causa della povertà e con forti problemi di salute ad esso connessi. Se sulle difficoltà climatiche andine non si può agire, lo si può fare sulla povertà e sul livello educativo-culturale che in alcune aree è ancora basso… e qui c’è Senzaconfini, che contribuisce con i suoi progetti a nutrire la sua piccola fetta di pianeta!