Storie

Il racconto dell’esperienza in Nepal: le parole di Caterina

Caterina, con Angelo e Franco, sono rientrati da poco da una missione di perlustrazione in Nepal che è servita per valutare le modalità di avvio di un importante progetti di sviluppo in ambito sanitario.

Perché il Nepal? Con un PIL di circa 14 miliardi di euro, una popolazione di 31 milioni di abitanti, un reddito pro capite di circa 750 dollari ed il 25% della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà, il Nepal si colloca nella categoria dei Paesi Meno Avanzati. Qui la spesa sanitaria è ai livelli estremamente bassi e la disparità nella ripartizione della ricchezza è tra le più alte del continente asiatico. Con questa situazione economica, il Nepal è ancora oggi uno dei dieci paesi più poveri del mondo e Sindhupalchowk, nella cui giurisdizione si trova Bodgaun, è la regione più povera del Paese. Il terremoto dello scorso anno ha aggravato una situazione già precaria e la stessa Kathmandu soffre ancora degli effetti del sisma. Fuori dalla capitale lo scenario è terribile: villaggi ancora isolati tra loro e dal resto del mondo ma sovrappopolati e in situazione di grave povertà. Non c’è elettricità, acqua corrente, strade e il medico più vicino si trova ad alcuni giorni di cammino per la mancanza anche di mezzi di trasporto.

La situazione nepalese è ormai dimenticata dai media, passato il periodo dello scoop emergenziale, ma non può essere dimenticata dalla popolazione locale che ci deve fare i conti quotidianamente. Leggiamo le parole di testimonianza che ha portato Caterina domenica scorsa, presso la Chiesa di S. Maria dell’Orto e che rendono al meglio le condizioni di vita di molti, anche nel non detto o in quello che le parole non riescono ad esprimere…

“Come tanti di voi sanno, siamo stati in Nepal la prima decade di Maggio per verificare la possibilità di realizzare un centro medico a Bodgaun. Che il Nepal fosse un Paese povero lo sapevamo già, ma che fosse così povero come abbiamo visto, sinceramente no! È un tipo di povertà, quella che abbiamo visto, che non si può raccontare! Per questo ci serviamo delle immagini… le parole non sono capaci di esprimere ciò che gli occhi vedono!
Il Nepal è tra i 10 ultimi Paesi del mondo per povertà e Bodgaun, il villaggio dove Senzaconfini realizzerà il Centro Medico, è uno dei più poveri della regione più povera del Nepal: Sindhupalchowk. È un villaggio distrutto, oltre che povero! Ad un anno dal terremoto, qui, ancora niente è stato fatto e, senza di noi, senza di voi, forse nulla verrà fatto! Come vedete dalle foto, la gente ha bisogno di tutto! Noi cominciamo dall’acqua e dalla salute.
Voglio condividere con voi il pensiero di un anonimo che dice: < se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia>! Sono certa che per il Nepal è la realtà che da oggi comincia, anche grazie a voi!”